Facciamo rete – Prevenzione e contrasto al cyberbullismo nella Didattica a Distanza
Cari genitori e cari ragazzi,
sappiamo bene che in questo periodo di lontananza dalla scuola così come l’abbiamo sempre conosciuta, gli strumenti tecnologici si sono rivelati fondamentali al fine di proseguire il percorso didattico/educativo e restare in contatto con insegnanti e compagni.
Per questo motivo il nostro istituto, da sempre attento alla prevenzione e al contrasto di fenomeni di bullismo e cyberbullismo (in ottemperanza alla legge 71/2017), ritiene necessario condividere con voi alcune informazioni e linee guida per un utilizzo CONSAPEVOLE, RESPONSABILE e COLLABORATIVO degli strumenti che ci permettono di lavorare insieme, in modo da garantire a tutti (studenti, insegnanti e famiglie) la tutela necessaria per costruire un clima di apprendimento sano e sereno.
CONSAPEVOLEZZA
È importante conoscere i termini e le condizioni di utilizzo delle applicazioni più comunemente usate dai nostri ragazzi e dalle nostre ragazze. Facebook, Instagram, Snapchat, TikTok indicano la soglia dei 13 anni come età minima per iscriversi e utilizzare i loro servizi.
Google prevede un’età di almeno 14 anni per aprire un proprio account e un proprio canale Youtube (ad eccezione degli account G Suite for Education).
L’applicazione di messaggistica più usata, WhatsApp, richiede un’età minima di 16 anni.
Anche Zoom, l’applicazione individuata dal nostro istituto per le videoconferenze didattiche, permette la creazione di un account solo a partire dai 16 anni; a tal proposito ricordiamo che non è necessario creare un account per accedere alle videoconferenze, l’applicazione stessa infatti prevede il semplice utilizzo dei propri servizi a fini scolastici ed educativi anche ai minori di 16 anni.
Edmodo, infine, non prevede alcuna soglia d’età, previo consenso dei genitori all’istituzione scolastica che decide di adottarla tra i suoi strumenti didattici.
Sappiamo che il successo di questi mezzi di comunicazione è dovuto principalmente alla possibilità di condividere contenuti (immagini, audio, video, ecc.).
Ma tutto può essere condiviso?
La Legge tutela il diritto all’immagine all’art. 10 del codice civile. Tale articolo vieta l’esposizione o la pubblicazione non consentita dell’immagine di una persona e la divulgazione lesiva del decoro o della reputazione del soggetto ritratto.
In altri termini, è vietata ogni divulgazione o pubblicazione di fotografie senza il consenso della persona ritratta. Per chi infrange questa legge sono previste sanzioni.
Inoltre, nei casi più gravi, quando con i propri comportamenti sul web si violano norme penali, la sanzione può comportare anche la reclusione.
Questo ci conduce alla seconda parola chiave:
RESPONSABILITÀ
Il nostro istituto si è sempre preoccupato di informare i propri studenti circa i rischi della rete e ciò che viene loro richiesto al fine di essere utenti responsabili, non solo attraverso l’attività quotidiana degli insegnanti, ma anche con i progetti ad hoc (Parole_O_Stili, il Consiglio Comunale dei ragazzi e delle ragazze, la celebrazione della Giornata contro il bullismo e dell’Odd Socks Day) e con interventi mirati in classe e incontri con i genitori, laddove ritenuto opportuno.
Ai ragazzi e alle ragazze è quindi richiesto di mettere in atto comportamenti civili e responsabili anche quando sono online, in linea con quanto appreso a scuola.
Tuttavia è importante comprendere che sono i genitori a rispondere legalmente del mancato rispetto dei termini e delle condizioni di utilizzo delle applicazioni e di un loro eventuale uso improprio.
Anche se questi mezzi di comunicazione vengono usati per motivi scolastici, raccomandiamo alle famiglie di monitorare sempre attentamente l’uso che ne viene fatto e i contenuti che vengono condivisi.
COLLABORAZIONE
Proprio perché intendiamo proseguire questo periodo di didattica a distanza in modo sereno, garantendo ai nostri studenti il supporto necessario per trarne il maggior vantaggio possibile, necessitiamo della collaborazione delle famiglie che in questo momento possono osservare più da vicino come i propri figli e i loro compagni utilizzano gli strumenti digitali e possono così individuare eventuali casi di cyberbullismo.
Cosa si intende per cyberbullismo?
La legge 71 del 2017 definisce il cyberbullismo come “Qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo.”
Ricordiamo che anche la condivisione non autorizzata di contenuti riguardanti gli insegnanti costituisce un illecito, come previsto, tra l’altro, dall’articolo del Codice Civile già menzionato.
Proprio perché abbiamo a cuore la salute e la serenità di tutte le figure coinvolte nel processo di insegnamento e di apprendimento, invitiamo i genitori a segnalare all’indirizzo di posta elettronica cyber.helper@icmorodalmine.it gli eventuali episodi di cyberbullismo e/o tutte quelle azioni che comportano un uso improprio e potenzialmente lesivo degli strumenti adottati nella didattica a distanza, per permettere alla scuola di intervenire tempestivamente.
Tessiamo una rete di relazioni sane e sicure, ora che la Rete è diventata l’unica forma di relazione consentita.
Contiamo sul vostro aiuto!
Per un approfondimento, vi invitiamo a visionare i seguenti siti:
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/06/3/17G00085/sg (testo della legge 71/2017)
https://www.cyberbullismolombardia.it (piattaforma dell’Ufficio Scolastico per la Lombardia)
https://www.afppatronatosv.org/wp-content/uploads/2019/10/SocialMenteSocial-MR.pdf
(manuale per la protezione dei dati e della privacy, la cancellazione del profilo e la gestione dei giochi online).
La referente
Prof.ssa Chiara Agnelli
La dirigente scolastica
Elena Maffioletti